Friends who follow my blog, thanks to move from here, you are becoming so many and I'm happy!
For those who do not understand my language, on the right side of this page there is the Google-translate button that will help you to 'translate' my blog from Italian to your language!!
Seeing is believing ...

Thanks, Caterina





BUON APPETITO!!!

Quanti siamo a tavola ?

giovedì 24 dicembre 2009

CARTELLATE

"LE CART'DDATE"

Ingredienti:

250 gr farina 00
250 gr semola rimacinata di grano duro
100 ml olio extravergine di oliva
200 ml di vino bianco secco

olio di semi per friggere
1 litro circa di vincotto di uva o di fichi
cannella in polvere
confettini colorati


Questo è il dolce natalizio, tradizionale barese per antonomasia... croccanti ma friabili, le cartellate si frantumano e si sciolgono in bocca, e si mescolano il sapore asprigno del vincotto, mieloso e morbido al gusto, con la frolla fritta ma asciutta.

La forma richiama vagamente una rosa sbocciata, e come la rosa emanano un profumo intenso speziato di cannella e uva...
Non è Natale se sulla tavola dei baresi non ci sono le cartellate!!
Belle, vero?? Vi faccio vedere come si fanno, passo passo..

Mescolare le due farine, impastarle con l'olio e il vino caldo, e lavorare l'impasto finchè non diventa morbito ed elastico. Io metto tutto nel robot da cucina e lascio lavorare finchè non si forma una palla. In tre minuti è pronta!!
Coprire con un panno appena umido per non far asciugare l'impasto.
Su un piano infarinato, staccare piccoli pezzi di impasto e stenderli con la macchina sfogliatrice (la classica nonna papera), prima alla 3a tacca per tre volte e poi alla 2a tacca per due volte: se vedete che la sfoglia si "straccia" spolverizzatela appena di farina.
Formare delle strisce di pasta come per le lasagne e con la rotella tagliare dei nastri lunghi 30 cm e larghi 3 cm.


nota bene!!! con questa dose ho ottenuto 47 cartellate del diametro di 6 cm, ma a seconda di quanto lunghe saranno le strisce, vi verranno più o meno grandi...

quindi con le dita rialzare le striscioline pizzicando la pasta per formare delle piccole tasche rivolte verso l'alto


cominciare ad arrotolare le striscioline su loro stesse e sempre pizzicando unire le taschine tra loro formando delle roselline.




lasciare le roselline su un telaio tutta la notte ad essiccare in un luogo asciutto
 

Il giorno dopo friggere le roselline da entrambe i lati, in olio di semi caldo e abbondante, devono quasi galleggiare



quando sono belle dorate, scolarle su carta da cucina mettendole capovolte, perchè devono perdere tutto l'olio


Intanto in una padella antiaderente, scaldare il vincotto a fuoco lento per addensarlo un pò, quando comincia a schiumare è pronto, ma attente a non farlo bruciare!! Cuocervi le cartellate prima capovolte per un paio di minuti e poi rigirarle per far entrare il vincotto nelle taschine e cuocere ancora 2 minuti.


Togliere le cartellate dalla padella con un cucchiaio avendo cura di non scolarle troppo e adagiarle su un vassoio ricoperto di carta alluminio.
Ancora calde, spolverizzare con poca cannella e cospargere di confettini colorati.


Quando saranno fredde il vincotto sarà denso come il miele....mmmmmmhhhhhhhhh!!!!!


L'anno scorso ho rispolverato una antichissima ricetta che prevede l'utilizzo di sola semola al posto della farina 00. Ma il risultato è stato deludente, troppo dure sono venute le cartellate!!
Quest'anno ho provato a mescolare le due farine per avere una giusta via di mezzo, in quanto a sapore e croccantezza.
E il risultato è stato eccellente!
Le cartellate devono essere croccanti al primo morso, ma friabili!!
E comunque sempre, cotte nel vincotto di uva!!!
O se preferite un sapore meno asprigno, vincotto di mele cotogne o di fichi.
Quindi se potete, evitate di utilizzare il miele, perchè intanto non rispettereste la ricetta tradizionale, e poi le cartellate risulterebbero troppo dolci e stucchevoli!!

Per gli amici baresi, o per i simpatizzanti curiosi, cliccate qui , ci sono note interessanti sulle cartellate baresi!!!
Buon Natale!!!

FICHI SECCHI RIPIENI

Ingredienti:

20 fichi secchi
20 mandorle
foglie di alloro
semi di anice
confettini colorati
cannella in polvere

Lavare velocemente i fichi secchi, scottarli in acqua bollente per 2 minuti, scolare e lasciar raffreddare.
Schiacciarli leggermente per dare loro una forma appiattita, quindi tagliarli a metà nel senso della lunghezza, lasciando al centro il picciolo, aprirli e "imbottirli" con una mandorla tostata e non pelata.
Unire a due a due i fichi premendo per far aderire bene, disporli in una pirofila da forno, (gli antichi usavano pentole di coccio), formando strati alternati con foglie di alloro, cannella e semi di anice.
Cospargere la supeficie di confettini colorati, pressare bene e cuocere in forno a 200° per 15 minuti.



Questa è una antica tradizione natalizia... in tempi di guerra, quando la fame era tanta e il pane scarseggiava, ci si nutriva di fichi secchi e di mandorle, molto diffusi qui nella zona, abbinata che assicurava un pasto povero ma nutriente. Si preparavano qualche giorno prima di Natale per farli insaporire...
Sono un'ottima alternativa alla solita frutta secca del pranzo natalizio!!
Non possono, NON DEVONO mancare mai alla tavola natalizia dei baresi, se pensate che cominciamo a prepararli d'estate, quando vengono raccolti i fichi più dolci e succosi e lasciati seccare al sole appositamente per poterli poi in inverno, farcire di mandorle, spolverizzare di cannella e semi di anice, decorarli con confettini colorati e profumarli con le foglie di alloro, per poi passarli in forno per far amalgamare tutti insieme questi meravigliosi profumi....
Servire con un vino bianco dolce.

PANZEROTTINI DI MARMELLATA

Ingredienti

per la pasta frolla:

500 gr di farina 00
125 gr di strutto
125 gr di zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci
1 uovo
1/2 tazzina da caffè di latte 


per il ripieno:
marmellata di arance o di amarene

zucchero a velo


Prima di tutto preparare la pasta frolla: mettere tutti gli ingredienti nel robot da cucina e lasciar lavorare fino ad ottenere un impasto morbido.
Togliere l'impasto dal contenitore, formare una palla, metterla in una ciotola e lasciarla riposare in frigorifero per 1/2 ora, coperta da pellicola.
Riprendere l'impasto, posarlo su un piano infarinato e spianarlo col mattarello fino ad uno spessore di circa 1/2 cm.
Dividere la sfoglia in due parti. Con un cucchiaino disporre piccole quantità di marmellata su metà della sfoglia, distanziando per bene tra un mucchietto di marmellata e l'altro.
Coprire con l'altra sfoglia pigiando sui bordi e tagliare tutto intorno con il tagliapasta a rotella, a formare delle mezzelune, appunto i "panzerottini".
Mettere un foglio di carta forno su una teglia, disporvi i panzerottini e cuocere in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti o comunque finchè non si colorano. Devono rimanere appena dorati.
Quando cotti, uscire i panzerottini dal forno, lasciarli intiepidire e cospargere di zucchero a velo.







TARALLINI AL VINO ROSSO E ANICE

Ingredienti

200 gr di farina
150 gr di zucchero
150 ml di olio extra vergine d'oliva
150 ml di vino rosso dolce
10 gr di semi di anice
1/2 bustina di lievito per dolci
una ciotolina di zucchero di canna

Versare tutti gli ingredienti nel robot da cucina, avendo cura di aggiungere il vino intiepidito, e lasciar lavorare fino ad ottenere un impasto morbido, da lavorare con le mani.
Prendere piccole quantità di impasto, formare dei salsicciotti e tagliarne piccoli pezzi per volta, chiudendoli  a formare delle piccole ciambelline.
Passarle velocemente nella ciotola con lo zucchero di canna, premendo leggermente.
Mettere una foglio di carta forno su una teglia, disporvi le ciambelline, e cuocere in forno già caldo a circa 150° C per più di mezz'ora.
Controllare molto spesso i tarallini, in quanto essendo piccoli sono facili da bruciacchiare: non appena il fondo sarà marroncino, le nostre ciambelline saranno pronte.
Conservarle in un sacchetto o in un porta biscotti. Dureranno a lungo.

Si possono accompagnare con del buon vino rosso dolce.








CASTAGNELLE

Ingredienti

250 gr di farina 00
250 gr di mandorle (pesate senza il guscio) e non pelate
250 gr di zucchero
1 uovo
1 cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaio di cacao amaro
la buccia grattugiata di 1 limone nn trattato
1 tazzina di caffè amaro
2 cucchiai di latte tiepido

Questo è un dolce natalizio tradizionale delle mie parti (Bari), che però nonostante il nome non ha nulla a che fare con le castagne!!!
Frullare non troppo finemente le mandorle senza pelarle della pellicina e amalgamarle con tutti gli altri ingredienti, avendo cura di aggiungere il latte per ultimo, in quanto se l'impasto viene troppo appiccicoso non occorre metterlo.
Se fosse necessario aggiungere un pò di farina 00 da far assorbire poco per volta, l'impasto deve essere morbido come per la pasta da pane.
Formare quindi dei salsicciotti di diametro 3 o 4 cm, schiacciarli appena e tagliare in tanti piccoli quadrotti o, tenendo il coltello di traverso, a losanghe.
Disporre i pezzetti su carta da forno in una teglia e cuocere sulla parte bassa del forno preriscaldato a 180° per 15 min.
Devono risultare appena gonfi e la superficie deve essere asciutta ma non dura.
Avere l'accortezza di farli raffreddare fuori del forno altrimenti si seccano e induriscono.
Si conservano per qualche giorno in un contenitore a chiusura ermetica... ma tanto finiscono subito!!



giovedì 12 novembre 2009

COZZE RIPIENE

"L' COZZ CHIJNE"

per 4 persone:

1/2 kg di cozze nere, meglio se il tipo di Taranto, grandi almeno 6/7 cm.
una scatola di pelati da 500 gr
uno spicchio di aglio
un ciuffo di prezzemolo
olio extravergine di oliva
1 uovo
pangrattato q.b.
sale, pepe
formaggio pecorino grattugiato
latte q.b.

Innanzitutto preparare un sughetto al pomodoro dorando lo spicchio di aglio intero in tre cucchiai di olio evo, e poi aggiungendo i pelati, un parte del ciuffo di prezzemolo intero, sale e pepe, e un pò d'acqua se occorre.
Mettere il coperchio alla pentola e cuocere a fuoco lento....

Ora passare alla pulizia delle cozze:
Come vi ho già spiegato in altri post, grattare bene la superficie esterna del guscio delle cozze, eliminare quindi tutte le eventuali erbe o incrostazioni che si sono depositate sopra, eliminare il filamento che fuoriesce dal guscio.
Quindi aprire le cozze col coltellino, quel tanto che basta per poter inserire all'interno l'impasto che andremo a formare col pangrattato...
(Qui ho spiegato come aprire le cozze a mano Se non riuscite col coltellino apritele sul fuoco ma senza farle cuocere troppo, altrimenti perderanno il loro sapore...)

Poi preparate il ripieno mescolando in una ciotola un uovo sbattuto con del pangrattato (in alternativa io uso anche il pancarrè sbriciolato), aggiungendo a filo del latte, finchè si assorbe tutto, formaggio grana grattugiato (meglio se il pecorino), prezzemolo tritato, sale, pepe, e se l'avete conservata anche un pò di acqua di apertura delle cozze.
L'impasto dev'essere asciutto e non molliccio, nel caso aggiungete ancora pangrattato.....
Con l'aiuto di un cucchiaio riempite le valve delle cozze, premendo leggermente per far compattare il ripieno, e livellando l'eccesso che fuoriesce dal guscio.


Quando il sugo di pomodoro comincia a bollire, eliminate lo spicchio d'aglio e il ciuffo di prezzemolo e depositare nella pentola le cozze ripiene avendo cura di tenerle ben vicine tra loro e con la parte del ripieno rivolta verso l'alto.
Coprire col coperchio e cuocere una buona mezz'ora finchè non vedrete che il ripieno si sia gonfiato un pò.

(La tradizione vuole che per non far aprire le cozze durante la cottura ed evitare quindi la fuoriuscita del ripieno, si dovessero "cucire" le cozze con del filo di cotone, avvolgendolo strettamente intorno ai gusci...
io ci ho provato, ma prima di servire in tavola si deve togliere il filo, e srotolando le cozze schizza sugo dappertutto, le cozze si freddano, si perde la pazienza e si finisce per decidere di non farle mai più.... ah ah!!... libere di provarci!
)


ed ecco il piatto finito!! 


Questa è una ricetta che facciamo da anni in famiglia e ve la consiglio, perchè molto gustosa.... non saprei dirvi se è tipica della mia zona (Bari), perchè comunque in Puglia la si mangia dappertutto!!
Un ottimo secondo, o anche un invitante antipasto di mare!!!!
Buon appetito!!!

FOCACCIA DI PATATE

per 6 persone:

500 gr di farina 00
1 patata lessa
1 panetto di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di olio evo
2 cucchaini di sale fino
400 gr circa di acqua tiepida

per il condimento:
sale grosso
olio extravergine di oliva
rosmarino

Lessare la patata con la buccia, spellarla e passarla al passapatate, poi mescolarla alla farina e impastare insieme a tutti gli altri ingredienti.
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, e aggiungere questa acqua agli altri ingredienti poco per volta.
L'impasto deve risultare colloso, deve attaccarsi letteralmente alle dita, per cui risulterà  un pò faticoso staccarlo, conviene infarinare spesso la spianatoia e le mani.
Oppure, come faccio spesso in questi casi, impastare il tutto direttamente nel robot da cucina.
Ungere con olio di semi la leccarda del forno e stendervi l'impasto con le mani, anch'esse unte, finchè non copre tutto il fondo.

Attenzione! per la buona riuscita, l'olio di semi deve essere abbondante, quindi non limitatevi a "sporcare di olio" la teglia o la leccarda, l'impasto durante la lievitazione se lo assorbirà  quasi tutto e solo così la focaccia potrà  risultare alta, morbida e spugnosa...
Lasciar lievitare quindi direttamente nel forno spento per circa 2 ore. L'impasto raddoppierà  di volume.
Con la forchetta fare dei fori regolari sulla superficie, quindi condire la focaccia con sale grosso, rosmarino e un filino di olio evo.
Cuocere poggiando la leccarda sul fondo del forno preriscaldato a 250° per 30 min.



Si può mangiare la focaccia così com'è....


Oppure, appena intiepidita, tagliare la focaccia a pezzi e ciascun pezzo farcirlo con mortadella e fette sottili di provolone, o prosciutto cotto e fontina, o prosciutto crudo e mozzarella....


Generalmente io questa focaccia la lascio "bianca" perchè mi piace farcirla dopo...

Ma si può anche fare in versione "rossa" cioè:

Condire la focaccia con pezzi di pomodori pelati (che sprofonderanno nell'impasto), sale fino, origano e un filino di olio evo. Cuocere come sopra.

Oppure "con cipolle":

Lessare, scolare e mescolare i cipollotti tagliati fini fini all'impasto della focaccia di patate, far lievitare in forno con solo la lucina accesa e poi condire solo con sale, olio evo e rosmarino.
Cuocere in forno come sopra.
Viene fuori una focaccia bianca semplice semplice ma tanto profumata....

COZZE ARAGANATE

"LE COZZ' ARAGANATE"

per 4 persone:

1 kg di cozze nere
2 uova
1 spicchio di aglio
un ciuffo di prezzemolo
olio evo
pepe nero macinato fresco
3 cucchiai di formaggio pecorino grattugiato
3 cucchiai di pangrattato

Lavare le cozze strofinandole con uno spazzolino ed eliminando eventuali incrostazioni sul guscio e naturalmente il "pidicchio"....
(ah ah!! è così che a casa chiamiamo il peduncolo erboso che fuoriesce dalle cozze e le tiene unite al grappolo.... una sorta di "cordone ombelicale" che mantiene la cozza ancora in vita per un paio di giorni, anche se fuori dall'acqua di mare...)

Aprire tassativamente le cozze a mano, raccogliendo la loro acqua in una ciotolina, eliminare uno dei due gusci ed adagiare quindi il mollusco dentro l'altra metà del guscio, in una teglia.
Filtrare l'acqua delle cozze ed aggiungerla nella teglia, condire quindi con aglio e prezzemolo tritato, pepe, (NIENTE sale!!!), olio evo a filo e......***

ora qui ci sono due scuole di pensiero....

chi le fa nel forno, prima della cottura cosparge le cozze ancora crude di pangrattato e quindi le fa gratinare per 5 minuti in forno ben caldo, sotto il grill...

IO le preferisco cotte sul gas e quindi procedo così:

*** cospargere il pangrattato sulle cozze, chiudere con il coperchio e cuocere sul fornello per 5 minuti a fuoco lento.
Intanto sbattere le uova, aggiungervi il pecorino e versare il tutto sulle cozze, continuare la cottura per altri 5 minuti finchè non si rassodano le uova...
Servire caldo o freddo con il sughetto da pucciare.


Anche questo piatto fa parte della tradizione Barese, si servono tra gli antipasti che credetemi, tra frutti di mare cotti e crudi, pietanze al forno e fritte, verdure o pesci che siano, sono un'infinità!!!

.... e finalmente ho scoperto cosa vuol dire "araganate"!! è un termine che usiamo nella nostra cucina barese per indicare i piatti (cozze, carciofi, alici) che vanno cosparsi di pan grattato e passati sotto il grill del forno per ottenere la crosticina croccante!!!
Quindi i "gratinati"....

TIELLA DI PATATE RISO E COZZE

"LA TIEDD DE PATANE RIS'E COZZ"

per 4 persone:

200 gr di riso Arborio o Ribe
4 grosse patate, pari a circa 1/5 kg
1/5 kg di cozze nere
2 spicchi di aglio
1 cipolla
4 - 5 pomodori rossi sodi
un ciuffo di prezzemolo
olio extravergine di oliva
formaggio pecorino
sale, pepe

Prima di tutto occorre lavare bene le cozze esternamente, poichè in questo piatto tradizionale barese vanno messe rigorosamente con tutto il loro guscio, o almeno una metà di esso. Questo perchè in cottura il guscio possa accogliere il riso, e quando si mangeranno avremo il connubio perfetto dei due sapori!!
Vanno quindi spazzolate per bene e aperte a mano, col coltellino adatto, facendo attenzione a fare questa operazione sopra una ciotola, per raccogliere l'acqua che verrà fuori dalle cozze stesse, in quanto questa acqua verrà aggiunta al condimento.

Versare nella teglia da forno un filo d'olio.
Distribuire le patate a fette non troppo spesse, diciamo 1/2 cm. fino a ricoprire tutto il fondo della teglia.
Condire con aglio, prezzemolo e cipolla bianca tritati, un pizzico di sale, pepe, le cozze fresche aperte rigorosamente a mano ancora nel loro guscio, quindi distribuire sopra il  riso, e ricoprire con ancora patate a fette, cipolla e prezzemolo tritati.
Aggiungere qualche pomodoro tagliato a fettine, ancora cozze, formaggio grattugiato, meglio se pecorino, un filo d'olio, pepe e l'acqua delle cozze filtrata.
Infine ricoprire di acqua a filo delle patate e infornare a 200° per circa 1 ora e 20 minuti, o comunque finchè le patate non sono cotte.
Il riso assorbe tutta l'acqua e quindi il piatto non deve risultare brodoso!!
Controllare di tanto in tanto e se occorre aggiungere ancora poco per volta acqua calda con dentro un pizzico di sale. Attenzione però a non mettere troppo sale perchè con le cozze, che sono già di per sè saporite, potrebbe risultare salato.


Nota bene: ci tengo a precisare che anche se qualcuno aggiunge la zucchina a fettine nella ricetta io non lo faccio, come non lo faceva la mia bisnonna, mia nonna, mia madre e tutti i baresi DOC, perchè questa che è frutto di una diatriba che dura da secoli, è una tradizione della "provincia" di Bari.
I veri Baresi la zucchina NON la mettono! Punto!... ahahah!


martedì 10 novembre 2009

ORECCHIETTE CON RAGU' DI POLPETTINE

"LE STRASCENATE C' LE PELPETTINE"

per 4 persone:

250 gr di orecchiette fatte a mano
500 gr di carne macinata mista vitello e maiale
1/2 cipolla
500 gr di passata di pomodoro in bottiglia
olio evo
noce moscata
prezzemolo
1 uovo
farina
sale, pepe
ricotta dura pecorina grattugiata

nota bene: siccome è una preparazione lunga e laboriosa, consiglio di cominciare a prepararlo almeno 2 ore prima del pranzo...

Prima di tutto preparare il ragù:
In una pentola capiente, soffriggere dolcemente la cipolla affettata in 3 cucchiai di olio evo e versarci dentro la salsa di pompodoro, aggiungere il sale, una grattatina di noce moscata, mescolare e lasciar cuocere a fuoco lento e col coperchio per un'ora, controllando che non si attacchi al fondo della pentola...

Intanto preparare le polpettine:
Per la quantità di carne macinata indicata, io ho ricavato 146 polpettine della dimensione di una nocciola, impegando un'ora, giusto il tempo che cuoce il ragù.
In una terrina schiacciare la carne con una forchetta e amalgamarvi l'uovo, un pizzico di sale, il prezzemolo tritato, una grattata di noce moscata, e il formaggio grattugiato (nel caso non trovaste la ricotta dura anche il formaggio grana va bene...)
Mescolare bene e formare le polpettine che andranno passate poi nella farina per non farle attaccare tra di loro



quindi scuotere la farina in eccesso e friggere le polpettine in olio caldo.
Quando saranno dorate, scolarle e passarle su carta da cucina per assorbire l'olio in eccesso


Infine mettere le polpettine nella pentola dove cuoce il sugo di pomodoro e lasciarle cuocere ancora 1/4 d'ora.
Intanto lessare le orecchiette in acqua salata, scolarle al dente, condirle col sugo e le polpettine e cospargere di ricotta dura grattugiata e se piace una spruzzatina di pepe...

... e questo è il piatto finito!!

Qui a Bari l'altro piatto forte, che generalmente si prepara per il pranzo della domenica, è il ragù con le "braciole" di cavallo, una specie di involtino di carne equina grande quanto un pugno, condito all'interno con formaggio, aglio e prezzemolo, chiuso con stuzzicadenti e cotto nella salsa di pomodoro per almeno 3 ore a fuoco lento.

... Ma questa è un'altra storia.... un giorno ve la racconterò!!

ORECCHIETTE CON LE CIME DI RAPA

"LE STRASCENATE C' LE CIME DE RAPE"

per 4 persone:

400 gr di orecchiette fatte in casa
200 gr di cime di rapa
3 filetti di acciughe sotto sale
4 - 5 cucchiai di olio extravergine di oliva

Strappare le foglie dalle rape escludendo quelle più dure e gialle, e gli steli, come spiegato QUI.
Conservare e lavare bene le foglie scure e tènere e lasciarle scolare (le utilizzeremo per fare le rape stufate oppure lesse, da usare in altre ricette).
Mettere da parte le cimette, che useremo per questa ricetta, e lavarle per bene.
In una pentola di acqua bollente e salata cuocete le orecchiette e le cime di rapa, insieme.
Intanto a parte, in una padella tipo "saltapasta", versare l'olio di oliva e lasciarvi sciogliere delicatamente le acciughe precedentemente deliscate e dissalate. Si possono usare anche le acciughine sott'olio, già pulite..
Quando la pasta e le rape sono cotte al dente, scolarle e metterle nella padella con le acciughe. Farle saltare rimestando con un cucchiaio di legno.
Spolverizzare di pepe nero macinato fresco e servire.

Mia suocera aggiunge alle acciughine anche qualche pomodorino ciliegina tagliato a spicchi, ma la ricetta originale è SENZA pomodori...




ORECCHIETTE BARESI


"LE STRASCENATE"

Dopo svariati tentativi ahimè non soddisfacenti, posso finalmente farvi vedere come si fanno le orecchiette, ovvero " le strascenate" baresi!!!!
Spero di essere abbastanza chiara nelle spiegazioni, in quanto il procedimento forse è più facile a farsi che a dirsi.... occorre molta pazienza e poi con la pratica un pò per volta si impara....

(Immagine presa dal libro di ricette baresi "La cucina di nononne".. 
Mostra come le donne di tre generazioni del borgo antico di Bari fanno le orecchiette davanti l'uscio dell'abitazione, ed insieme si aiutano e... chiacchierano...)
  

Mescolare 500 gr di semola con 200 ml di acqua bollente in cui si è sciolto un pizzico di sale.
Impastare finchè non si raggiunge un impasto bello liscio, omogeneo e sodo, e coprirlo con un panno per non farlo essiccare.
Con un pezzo dell’impasto formare dei bastoncini di ½ cm di diametro. Più sottile è il bastoncino più piccole riescono le orecchiette.
Secondo la tradizione barese, le orecchiette piccole vanno condite col ragù di carne, o con le braciole, oppure con le polpettine.
Quelle più grosse, con le cime di rapa, oppure con i cavoli.

Dopo aver preparato il bastoncino, prendere un coltello con la lama liscia, impugnandolo con indice e pollice di entrambe le mani e incidere il bastoncino tagliandone un pezzettino 


e contemporaneamente, trascinarlo sulla spianatoia, da qui il nome di “strascenate”…
Come per magia, o semplicemente per come si posizionano le dita sul coltello, e per la pressione che si dà nel trascinare la pasta, automaticamente verrà fuori una cupoletta con la parte convessa verso l'alto.
Nei paesi della provincia di Bari invece si fanno diversamente: ogni piccolo tozzetto di pasta viene prima trascinato sulla spianatoia sempre col coltello, viene fuori un "cavatello" con la parte concava verso l'alto, e poi singolarmente "rigirato" sul dito a formare una "orecchietta".
In questo modo le orecchiette sono un pò più spesse e quindi nella cottura rimangono più cicciotte, qui a Bari diciamo "Gadduse" cioè appunto callose, durette... e ciò è dovuto allo spessore dela pasta.
Quelle originali baresi sono solo "le strascenate" e si devono rigirare da sole non appena escono da sotto il coltello, mentre si lavorano. Si caratterizzano visivamente perchè hanno la superficie graffiata e sono più sottili delle "orecchiette di provincia"! Infatti mia nonna graffiava apposta il tavoliere, dove faceva le orecchiette, proprio per dare loro la caratteristica forma... il fatto di avere la superficie graffiata e non liscia permette di accogliere meglio il condimento e quindi sono più saporite!!
Ma bando alle ciance, comunque esse siano....


Lasciar seccare le orecchiette all'aria su una tavola infarinata per alcune ore, e cuocere come la normale pasta di casa.
Io le ho fatte la sera per il pranzo del giorno dopo.
Se si decidesse di farle il giorno stesso occorre prepararle dal mattino presto, in modo che secchino fino all'ora del pranzo.
Qui dalle mie parti usiamo un telaio con fondo in rete proprio per far asciugare la pasta di casa, anche da sotto. Chiaramente si posiziona in modo tale da non far toccare il fondo. E' molto frequente vedere, specie nel borgo antico, dove la tradizione delle orecchiette fortunatamente resiste da secoli, i telai poggiati sui fili dove generalmente si stende il bucato ad asciugare...


ATTENZIONE!!!
In termini di peso, le orecchiette hanno la stessa resa della pasta secca industriale,  in quanto non contenendo uova sono meno pesanti! Sappiatevi quindi regolare per le porzioni...


Cerca le ricette con cui condire le orecchiette, in questo blog!

ORECCHIETTE E CAVOLI

"LE STRASCENATE C' LE CIME DE COLE"

ORECCHIETTE COI CAVOLI "BIANCHE"

per 4 persone:

300 gr di orecchiette fatte in casa
un cavolo verde
5 cucchiai di olio evo
100 gr di lardo o pancetta affumicata
grana grattugiato o meglio formaggio pecorino
sale, pepe

Pulire il cavolo, se troppo grande utilizzarne solo la metà, e dividerlo in cimette.
Cuocere in acqua salata e bollente insieme alla pasta.
Intanto in una grande padella antiaderente scaldare l'olio e soffriggervi lentamente il lardo.
Scolare la pasta e i cavoli e far saltare il tutto nella padella del soffritto.
Una bella spolverizzata di pecorino e pepe e subito in tavola!!






ORECCHIETTE COI CAVOLI "ROSSE"

Stesso quantitativo di pasta e cavoli.
Stessa procedura per la loro cottura.
A parte preparare un sughetto soffriggendo uno spicchio di aglio in olio evo e aggiungendo 5 pomodori pelati a cubetti, sale e pepe.
La cottura sarà veloce per mantenere il sapore fresco del pomodoro quindi evitate il concentrato o la passata, meglio piuttosto i pomodorini...
Quando la pasta è cotta e il cavolo è tenero, scolare il tutto e condire col sughetto.
Spolverizzare di grana grattugiato e un pizzico di pepe. Oppure, in alternativa al pepe, potete aggiungere al sughetto di pomodoro un pezzettino di peperoncino secco.




Due ricette in un colpo solo. Sono entrambe buone.. a voi la scelta!!!

venerdì 6 novembre 2009

POLPETTE SAPORITE

"L' PELPETTE "

per 4 persone:

500 gr di carne macinata mista di manzo e maiale
1 uovo
2 cucchiai di pecorino o grana grattugiato
prezzemolo tritato
6 fette di pancarrè o un panino piccolo con mollica
latte q.b.
sale, pepe
noce moscata
qualche sottiletta o formaggio filante a cubetti (scamorza, Asiago...)

per il sugo di pomodoro:
una cipolla piccola
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
una bottiglia di salsa o passata di pomodoro da 750 ml
sale, noce moscata

Prima di tutto, preparare il sugo di pomodoro, soffriggendo appena la cipolla affettata, insieme all'olio extra vergine di oliva, in una pentola capiente.
Poi aggiungere la passata di pomodoro, una generosa grattata di noce moscata e una presa di sale.
Lasciar cuocere il sugo lentamente.
Intanto, mescolare in una ciotola tutti gli ingredienti tranne il formaggio filante, impastando bene con il pane ammollato nel latte.
Formare quindi con l'impasto delle polpette non più grandi di una pallina da ping pong.
Inserire all'interno un cubetto di formaggio filante o una mezza sottiletta ripiegata in quattro, richiudendo bene la polpetta.
Portate a bollore il sugo di pomodoro e depositarvi all'interno le polpette delicatamente con un cucchiaio, devono essere completamente sommerse nel sugo.
Sono cotte dopo circa 15/20 minuti.






Un secondo piatto, ricco e saporito.... con sorpresa filante all'interno!!
......e col sugo, ci condite le orecchiette Baresi, o anche i rigatoni, le penne, gli gnocchi........

giovedì 5 novembre 2009

RISOTTO CON ZUCCHINE E POLPA DI GRANCHIO

per 4 persone:

200 gr di riso Arborio, o Ribe
750 ml di brodo di dado
200 gr di zucchine
50 gr di burro
1/2 cipolla bianca
un ciuffo di prezzemolo
1 spicchio di aglio
4 bastoncini di "surimi" surgelato (polpa di granchio)
1/2 bicchiere di vino bianco secco
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
curry
grana grattugiato

Prima di tutto preparare il brodo di dado: io metto direttamente nel Microronde, una brocca con 750 ml di acqua con dentro il dado da brodo, 10 minuti alla max potenza ed è pronto!!
Spuntare, lavare ed affettare finemente le zucchine .
Metterle a rosolare in un tegame capiente con la cipolla tritata ed il burro.
A parte in un padellino rosolare lo spicchio di aglio intero con il surimi affettato fine, non serve decongelarlo, col calore del fuoco si sbriciolerà da sè..
Quindi eliminare l'aglio, bagnare col vino bianco, lasciar sfumare, aggiungere un pizzico di curry, mescolare bene e spegnere il fuoco.
Aggiungere il surimi col suo sughetto alle zucchine, spolverizzare di prezzemolo tritato, bagnare con un mestolo di brodo caldo e cuocere 5 minuti a fuoco vivace.
Aggiungere il riso alle zucchine, mescolare e bagnare col restante brodo poco per volta, fino a completo assorbimento.
Portare a cottura, circa 20 minuti, e mantecare col grana grattugiato.


PATATE E OLIVE

"PATANE E AUJINE"

per 4 persone:

600 gr di patate a pasta gialla
30 olive verdi "in acqua" baresi o taggiasche
1 cipolla
1 costa di sedano con le foglie
4 pomodori pelati
olio di oliva extravergine
sale, pepe

Pelare le patate, tagliarle a tocchetti grossi e tenerle in una ciotola con acqua per non farle scurire.
In un tegame capiente mettere 5 cucchiai di olio evo e rosolarvi la cipolla affettata finemente, la costa di sedano lavata e spezzettata, comprese le foglie, e i pomodori pelati a tocchetti.
Lasciar soffriggere un pochino e aggiungere le patate sgocciolate.
Aggiustare di sale e pepe, aggiungere le olive precedentemente denocciolate e versare nel tegame un dito di acqua, chiudere col coperchio e lasciar cuocere una mezz'ora, o finchè le patate non si sono intenerite.
Nella pentola a pressione, cuocere invece 15 minuti dal fischio.



In questa versione è un ottimo contorno caldo, ma di solito questo piatto saporito si cuoce insieme al baccalà.
Una di queste sere lo preparo per cena...

lunedì 2 novembre 2009

MARMELLATA DI ARANCE

Era tanto che volevo provarci...
oggi avevo delle ottime arance e mi sono decisa.. è di una facilità unica!!!!
Basta acquistare una scatola di Fruttapec della Cameo, pulire a vivo le arance, pesarle, e quando si raggiunge il kg tenere a disposizione anche 1 kg di zucchero..
Ho tagliato le arance a pezzettini piccoli, aggiunto solo le bucce di tre arance fatte a filetti, messo il tutto in una pentola capiente e alta, mescolato la busta di Fruttapec e portato a bollore, questione di un minuto e già schiumava...
Ho aggiunto lo zucchero, mescolato ancora bene, riportato a bollore a da allora cotto sempre mescolando per 3 minuti... seguito alla lettera le istruzioni!!!
Fatta la prova del cucchiaio di marmellata sul piattino, se quando è fredda non cola più vuol dire che è pronta...
Intanto ho sterilizzato i miei vasetti pieni di acqua nel MO, alla massima potenza per 10 minuti, messi a colare e poi riempiti fino all'orlo con la marmellata ancora bollente.
Chiuso bene il tappo e messi a testa in giù per 10 minuti... ora sono a raffreddare avvolti in un canovaccio..

Con lo stesso sistema la scorsa estate ho preparato anche marmellate di fragole, prugne, albicocche, pesche, ciliegie, amarene... La dispensa è piena!!


POLVERE DI ARANCE

...E per la serie "in cucina non si butta via nulla": le bucce rimanenti delle arance, ben lavate e polverizzate, si possono utilizzare in cucina!!
La "polvere di arance" si ottiene così:
lavare e asciugare bene 4 arance, quindi pelare molto sottilmente, e eliminare completamente la parte bianca della buccia.
Mettere le bucce in forno, a temperatura moderata, finchè queste non saranno ben essiccate. Controllare che non si brucino!!
Una volta fredde, mettere le bucce nel frullatore, e lasciare grattugiare finemente.
La polvere di arancia così ottenuta, si può utilizzare anche per aromatizzare creme, biscotti, ciambelloni, ma anche risotti, carne, meringhe, o nelle tagliatelle fatte in casa....
Prevedo tante buonissime ricettine!!


BISCOTTI AL CACAO CON CUORE A SORPRESA


La ricetta base è dei biscotti ripieni con la variante che in questo caso ho sostituito 50 g di farina con altrettanti di cacao amaro..... e non ho messo polvere di arancia nell'impasto, bensì l'aroma al Maraschino come previsto dalla ricetta originale... il ripieno lo decidete voi, volta per volta... quindi spazio alla fantasia ed al buon gusto... da evitare chiaramente la pasta di acciughe!!

Io oggi per esempio ho messo in quelli con la granella di zucchero un pò di marmellata di arance fatta da me




In questi altri con i confettini colorati un pò di marmellata di fragola fatta sempre col Fruttapec... uuummmmmhhhhhhhhh!!!!!!!! squisitissima!!!!!!!!




E in questi con lo zucchero a velo la Nutella (vedi post biscotti ripieni)




La copertura esterna varia in base al ripieno, così che possiate distinguerli...
Lo zucchero in granella e i confettini colorati li ho messi prima della cottura, lo zucchero a velo invece dopo, all'uscita dal forno sui biscotti ormai freddi....
Ho avuto una leggera difficoltà a mettere la marmellata nelle palline di frolla, appiccicava un pochino, e sembrava che l'impasto non volesse richiudersi, ma con un pò di pazienza ci si riesce!!!

Sono pericolosamente buoni in tutte e tre le versioni... a voi la scelta!!!!!

BISCOTTI RIPIENI


Premetto che la ricetta base della frolla l'ho presa da una bustina di lievito Pane degli Angeli.... le mie modifiche sono in rosso...

Ingredienti:
(dose per 36 biscotti)

500 gr farina 00
200 gr zucchero
1 fialetta di aroma al Maraschino (io ho messo 1 cucchiaio di polvere di arancia ma meglio 2 che si sentiva poco...)
1 presa di sale
2 uova intere
200 gr di burro freddo
1 busta di lievito Pane degli Angeli

per la decorazione:
latte
zucchero in granella
Nutella

Mescolare la farina con lo zucchero, aroma, sale, uova, burro a pezzettini e lievito. (io ho messo tutto nel robot)
Impastare rapidamente fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Formare delle palline grosse come una noce, fare una fossetta al centro, riempire con una punta di cucchiaino di Nutella, richiudere le palline, appiattirle appena e disporle, non troppo vicine, sulla leccarda del forno ricoperta di carta forno.
Spennellare i biscotti con poco latte e cospargere di granella di zucchero (io non l'ho fatto, mi sembravano troppo dolci per i miei gusti...)
Cuocere nella parte media del forno preriscaldato a 190° per 20 minuti. (io ho usato il forno elettrico, acceso sopra e sotto, in funzione statico e non ventilato...)
PS: attente a dare una buona distanza prima della cottura, perchè nel forno le palline sono raddoppiate di volume!!
Si devono appena colorire, non abbronzare!!! fate al limite la prova stecchino nella parte di frolla che non abbia il ripieno di Nutella... comunque sono bastati 20 minuti di cottura...
Una volta cotti e raffreddati i biscotti, li ho spolverizzati di zucchero a velo....
Sono buonissimi! croccanti fuori (ma non duri!) e morbidosi dentro.





giovedì 29 ottobre 2009

DITALI CON ZUCCA

per 4 persone:

250 gr di pasta tipo ditali o paternosti grandi rigati
1/2 cipolla
50 gr burro
50 gr pancetta affumicata
200 gr di zucca pulita
1/2 lt brodo vegetale o di dado
grana grattugiato
prezzemolo
noce moscata
sale, pepe

Eliminare i semi, i filamenti e la buccia alla zucca e tagliarla a dadini.
Intanto soffriggere la cipolla nel burro insieme alla pancetta a dadini.
Unire la zucca, rosolare pochi minuti e poi aggiungere la metà del brodo caldo, il prezzemolo tritato, una buona grattata di noce moscata e pepe.
Mescolare e lasciar cuocere a fuoco lento per una ventina di minuti, aggiungendo poco alla volta il restante brodo.
Se occorre aggiustare di sale.
Scolare la pasta al dente e aggiungerla al sughetto di zucca, spolverizzando di abbondante grana grattugiato.
Versare il tutto in una pirofila da forno, gratinare in forno sotto il grill per 5 minuti e servire caldo.
Un ottimo primo per la festa di Halloween...